Sabato, 12 Maggio 2012 03:17

Incontro con Raniero La Valle - il comunicato stampa finale

Scritto da  Gerardo

A seguito dell'intervento di Raniero La Valle, dal titolo Cinquantenario del Concilio Vaticano II: la Chiesa Cattolica nella crisi contemporanea, pubblichiamo il comunicato di stampa finale e alcune foto dell'evento.




Comunicato stampa finale

Nel decennale della presenza del Centro Internazionale di Studi sul Religioso Contemporaneo / CISRECO a San Gimignano, il CISRECO ha organizzato una serie di incontri.

Dopo l’importante giornata di studio su Raimon Panikkar, è stata la volta della lezione del Senatore Raniero La Valle sul cinquantenario del Concilio Vaticano II. C’è stato qualcosa di più che una continuità temporale fra i due avvenimenti, posto che stretti furono i legami tra il teologo e filosofo catalano (finché fu in vita) e lo “storico” direttore de L’Avvenire d’Italia. Ambedue posero grandi speranze sul Concilio fortemente voluto da Papa Giovanni XXIII. Ambedue dovettero assistere, dopo la morte di Papa Giovanni, a un deteriorarsi della forza innovativa di quell’evento. Ambedue resistettero alla normalizzazione con la ricerca di nuove vie, di nuove forme di pensiero, di nuovi modi di intervento. Raniero La Valle continua a farlo con tenacia e incredibile verve. La lezione sangimignanese ne è stata una chiara testimonianza.

Secondo Raniero La Valle si tratta oggi non di farne la storia e celebrarne la memoria, né tanto meno il funerale. Il Concilio Vaticano II è un fatto vivo. E’ un evento ancora attuale e proiettato nel futuro: il concilio è stato ed è un evento della fede. Meglio : l’annuncio della fede all’uomo moderno. La Chiesa Cattolica fino all’avvento di Papa Giovanni aveva duramente e anacronisticamente combattuto la modernità. Il Concilio ha rappresentato una forte discontinuità con il passato, mettendo sullo stesso piano verità e libertà. Raniero La Valle si è soffermato su questo concetto, considerandolo un punto nodale. La "Pacem in terris", il testamento spirituale di Papa Giovanni, è chiara su questo punto. Non c’è rapporto gerarchico tra una verità che più di fede è di dottrina e una libertà sottomessa. Verità e libertà sono sullo stesso piano insieme a carità (amore) e giustizia. Questa idea, cuore rivoluzionario dell’enciclica è stata fervida di novità in tutti i settori dell’operare cristiano. Innanzitutto nel rapporto con gli altri che non sono più la razza dannata, l’inferno ma esseri umani come i cristiani aperti ad una fede che rinnova.

Questa idea è tanto più vitale oggi quando la Chiesa cattolica è immersa, come tutti e forse più di altri, nella crisi contemporanea. Ove magari si cerca di sostituire la primazia della dottrina con quella della economia. Ma dove sempre si cerca di subornare la libertà e la dignità dell’uomo vivente.



La serie si concluderà lunedì 28 maggio alle ore 17.30 con una conferenza di Romano Luperini dal titolo Allegoria, profezia e critica del capitale nell’ultimo Volponi.















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